Scienza e innovazione: la quarta dimensione dell’acqua

Quando scienza e innovazione diventano protagonisti di una scoperta incredibile. Questo grazie ad un’équipe di ricercatori dell’Università di Washington che potrebbe aver svelato il mistero dell’acqua.

La squadra guidata da Gerald Pollack, professore alla facoltà di medicina dell’Università di Washington,  ha scoperto un quarto stato di aggregazione delle molecole (fonte: Grander Italia).

Ma prima di svelare questa scoperta sensazionale facciamo un tuffo nella natura e vediamo il ciclo naturale dell’acqua sulla terra.

Dalla terra al cielo per tornare alla terra.

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Funziona più o meno così il ciclo dell’acqua, conosciuto a livello scientifico come ciclo idrologico.

Questo processo è molto importante, perché garantisce la rigenerazione dell’acqua che, altrimenti, una volta consumata si esaurirebbe.

E se non ci fosse più acqua a disposizione, la vita sulla Terra finirebbe. L’acqua, infatti, è una risorsa vitale per tutti: esseri umani, piante e animali.

Il ciclo naturale dell’acqua si svolge in tre fasi:

  • Evaporazione. In questa prima fase, il Sole scalda l’acqua dei mari e dei fiumi, ma anche quella che si trova nelle piante e negli esseri viventi, trasformandola in vapore. Dallo stato liquido, l’acqua passa quindi a quello gassoso ed evapora, salendo verso il cielo.
  • Condensazione. Una volta raggiunti gli strati più alti del cielo, dove le temperature sono molto basse, il vapore acqueo, che invece è caldo e leggero, si raffredda. In quel momento subisce una nuova trasformazione tornando allo stato liquido. Si formano così tante piccole gocce che, unendosi, vanno a comporre le nuvole.
  • Precipitazione. Più le varie goccioline si aggregano, più le nuvole diventano grandi e pesanti. A un certo punto, dal momento che il loro peso è aumentato troppo, le gocce cominciano a cadere a terra sotto forma di pioggia, grandine o neve, a seconda della temperatura che c’è nell’aria.

Dopo averti parlato del ciclo naturale dell’acqua andiamo a vedere come scienza e innovazione hanno portato ad una scoperta straordinaria che ti lascerà davvero senza parole. Sei pronto?

Scienza e innovazione: dal ciclo naturale alla rivelazione scientifica

Grazie ai ricercatori nel campo dell’acqua dell’Università di Washington, si rivela un meccanismo d’azione dell’acqua del tutto innovativo che avvicina la scienza alla considerazione che l’acqua memorizzi informazioni.

Come?

Oltre allo stato solido, liquido e aeriforme, i ricercatori hanno identificato un quarto stato, in cui le molecole dell’acqua liquida formano un “graticolato cristallino” esagonale.

Questo stato denota alcune sorprendenti caratteristiche capaci di capovolgere l’attuale concetto dell’acqua e di risolvere numerosi misteri.

Dal punto di vista meramente scientifico, l’acqua è una sostanza enigmatica. Nonostante 200 anni di ricerche, la scienza finora non è riuscita a comprendere a fondo questo elemento onnipresente.

La teoria ufficiale sull’acqua è ricca di anomalie, che con la concezione usuale, non trovano esauriente spiegazione.

Comunque sia, l’acqua è una sostanza affascinante anche al di là della scienza. È origine ed elisir di vita, il principale costituente del corpo umano e il nostro alimento più importante.

Scienziati statunitensi hanno illustrato una nuova teoria che, oltre a una possibile spiegazione delle anomalie dell’acqua, potrebbe fornire una base scientifica per la nobilitazione dell’acqua potabile.

Scienza e Innovazione: l’Acqua in EZ

I ricercatori hanno scoperto, che in prossimità di superfici idrofile presenti ovunque nel nostro corpo, l’acqua inizia a riordinarsi autonomamente. Vicino a queste superfici si crea uno strato d’acqua purissima che presenta delle caratteristiche decisamente diverse da quelle della comune H2O.

Questa zona con l’acqua misteriosa, spessa circa un quarto di millimetro, è stata denominata “Exclusion Zone” (EZ), poiché in quest’area l’acqua non solo si riordina ma addirittura si autodepura: impulsi elettrici espellono minuscole particelle da questo strato “EZ”.

Questo fenomeno è noto da tempo e sono stati eseguiti numerosi esperimenti per individuarne l’origine secondo le teorie tradizionali. In quasi due anni di lavoro, spalleggiato dalla sua squadra, Pollack ha verificato che nessuna di loro era in grado di fornire una spiegazione plausibile.

Per di più, l’acqua in EZ denota caratteristiche completamente nuove, come la differente resistenza elettrica, la viscosità più elevata, quasi gelatinosa, la variazione del valore pH e un’evidente carica negativa.

Quindi, oltre a quello liquido, solido e aeriforme, i ricercatori hanno scoperto un nuovo stato di aggregazione dell’acqua.

Tuttavia non si manifesta soltanto lungo le fibre muscolari e le membrane cellulari all’interno del corpo umano, come presunto inizialmente. Rappresenta piuttosto una forma intermedia fra acqua liquida e congelata.

In seguito a questi risultati sbalorditivi, i ricercatori compresero presto che l’acqua in EZ potrebbe svolgere un ruolo rilevante all’interno dell’organismo.

Innanzitutto c’era da individuare la provenienza dell’energia necessaria all’acqua per mantenere l’elevato ordine della sua struttura. Vari esperimenti condussero alla soluzione: la sua fonte era la luce, soprattutto l’invisibile radiazione infrarossa.

Svolgendo l’esperimento al riparo da irraggiamento, l’acqua in EZ non si formava, mentre con l’irradiazione solare e infrarossa lo sviluppo poteva addirittura essere potenziato. L’irradiamento aumentava l’EZ del triplo.

Anche questa fu un’affascinante scoperta: l’acqua immagazzina l’energia della radiazione solare in forma di una regolare struttura cristallina esagonale.

L’acqua viene “energizzata” fisicamente e non solo dal punto di vista esoterico.

Nel frattempo, Pollack è riuscito a dimostrare che il potenziale elettrico dell’acqua in EZ rispetto a quello dell’acqua “normale” è talmente alto da poter essere addirittura sfruttato.

La differenza di carica fra acqua in EZ e acqua “normale” è sufficiente a fungere da piccola batteria; energia ricavata direttamente dalla radiazione solare con nient’altro che acqua.

L’energia svolge un ruolo importante nel corpo, ma ancora più rilevante è la sua struttura.

Scienza e innovazione: nuove basi per la scienza?

Le ricerche di Pollack impressionano sotto molti aspetti. L’acqua è più di una sostanza secondaria sullo sfondo dello svolgimento dei nostri processi biologici, ne è parte integrante.

È come se finora,  l’albero avesse nascosto la foresta” ai ricercatori.

Esattamente come nella fisica, dove solo da qualche anno si forma l’ipotesi che lo stesso spazio potrebbe essere un intermediario energetico che influenza ciò che vi si trova, Pollack scopre l’acqua come una parte integrante della biochimica.

Un’appassionante analogia, in cui le risposte appaiono improvvisamente in presunti spazi vuoti fra gli oggetti analizzati da anni.

Pollack è una voce importante in un coro di ricercatori sempre più sonoro, che sta verificando che l’acqua è molto di più di quanto sia stato scritto nei libri scolastici.

L’acqua può possedere caratteristiche molto differenti che non dipendono soltanto dalle sostanze in essa disciolte, ma dalla sua stessa struttura.

Le sue ricerche dimostrano che l’acqua all’interno di organismi viventi è fondamentalmente diversa da quella che sgorga dalle nostre tubazioni. L’acqua viva ha un ordine e interagisce strutturalmente con le sostanze e gli esseri che vi si trovano.

I risultati delle ricerche mettono sempre più in evidenza come scienza e innovazione viaggiano di pari passo e trasmettono un messaggio cruciale: l’acqua ha la capacità di accumulare energia.

Su questa sensazionale scoperta Gerald Pollack , ha deciso di scriverci un libro. Ma chi è Gerald Pollack e di cosa parla il suo libro “La quarta fase dell’acqua”?

Gerald Pollack è fondatore della rivista scientifica “Water”. È  conosciuto in tutto il mondo per essere un grande comunicatore nel ramo scinetifico e innovativo e uno scienziato impegnato a sfidare i dogmatismi che impediscono di cogliere la realtà dei fatti.

È riconosciuto come un’autorità internazionale in campo scientifico e ingegneristico. Gestisce, inoltre, un centro di ricerca sulla scienza e tecnologia dell’acqua a Seattle.

Gerald Pollack e il suo libro “La quarta fase dell’acqua”

Con dovizia di esperimenti scientifici, l’autore del libro spiega molti comportamenti anomali dell’acqua rimasti per molto tempo incompresi, sostenendo la tesi dell’esistenza di una quarta fase dell’acqua (oltre la forma liquida, solida e gassosa).

Un impavido ricercatore ha navigato tra le insidie dello studio dell’acqua conducendo decine di semplici esperimenti attentamente controllati mettendoli insieme e fornendo il primo rapporto coerente sul comportamento e la struttura tridimensionale dell’acqua.

Gerald Pollack ci accompagna in un entusiasmante viaggio della scienza e innovazione alla scoperta dell’acqua, mostrandoci un mondo nascosto pieno di intensa attività fisica e in grado di darci risposte così semplici da risultare comprensibili a qualunque persona curiosa.

Il Professor Pollack enumera una vasta serie di esempi che mostrano come certe teorie astruse abbiano portato fuori strada, e offre una spiegazione estremamente semplice di come i cambiamenti nella struttura dell’acqua siano alla base della gran parte delle transizioni di forma e moto sulla terra.

Gerald Pollack ti invita ad aprire gli occhi e a fare una nuova esperienza del tuo mondo naturale senza dare nulla per scontato e risvegliare il tuo desiderio innato di dare un senso alle cose.

Ma cosa c’entra AlzaRating con Gerald Pollack?

Il 22 ottobre 2019 ho partecipato alla Conferenza “I quattro stati dell’acqua nella società 4.0: Ecosostenibilità e Opportunità da condividere” presso  la Fondazione AEM del Gruppo A2A a Milano.

Ho avuto l’opportunità di conoscere il Professor Gerald Pollack e di ascoltarlo mentre raccontava dell’incredibile scoperta di cui ti ho parlato sopra.

Questa è la dimostrazione che AlzaRating oltre a portare finanza alle imprese, sposa tutto quello che è Ricerca e Innovazione per poi svilupparlo a supporto delle imprese.

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