Blockchain e sostenibilità: come si sposano nell’agroalimentare

Blockchain e sostenibilità possono essere un connubio perfetto nel settore agroalimentare. In che modo? Partiamo dal fatto che lo stato di emergenza sanitaria ha acceso un potente faro su quanto il comparto agroalimentare costituisca per l’Italia un cantiere importante nel mercato internazionale e in continua evoluzione.

Evoluzione che negli ultimi anni ha portato nei campi, oltre che nelle industrie, macchine 4.0” sulle quali vengano riversate molte risorse, nazionali e comunitarie.

Ma prima di spiegare come blockchain e sostenibilità possono essere strumenti fondamentali nell’evoluzione del settore agroalimentare andiamo a definirle singolarmente.

Cos’è la Blockchain?

La blockchain è un database condiviso, una vera e propria catena di blocchi contenenti dati e informazioni, diversi a seconda della tipologia di blockchain. 

Qualsiasi cosa abbia un qualche valore può essere rintracciata e scambiata su una rete blockchain, senza rischi o costi. Infatti, permette di registrare delle transazioni o di tracciare degli asset, in una rete condivisa di business. 

Un asset può essere di due tipi: 

  • Tangibile, come case, automobili, soldi, terreni.
  • Intangibile, come proprietà intellettuali, copyright, brand. 

Com’è strutturata una blockchain?

La blockchain è strutturata in modo da garantire estrema sicurezza. Una volta che un dato viene inserito all’interno del sistema è molto difficile modificarlo.

Ogni blocco della catena è identificato da un hash, una stringa alfanumerica univoca e calcolata al momento della creazione del blocco. 

Non appena viene cambiato qualcosa all’interno del blocco, anche il suo hash viene modificato.

Tutti i blocchi contengono al loro interno anche l’hash del blocco a loro precedente. Questo crea effettivamente la catena di blocchi che dà il nome alla blockchain e che la rende così sicura. 

Non appena viene modificato qualcosa all’interno di uno dei blocchi, il blocco successivo non riesce più a riconoscere il blocco a lui precedente. Questo perchè, essendo cambiato l’hash, l’intera catena da quel punto in poi diventa invalida. 

Il protocollo di validazione (che definisce gli algoritmi validanti e chi può essere un miner) rappresenta dunque l’elemento vitale principale della blockchain.

È proprio da questo che dipendono sostanzialmente la velocità della catena e la sua sicurezza. 

Gli algoritmi che governano questo processo non solo validano che ogni nuova immissione risponda a determinati criteri, ma impediscono anche che possano essere manomessi i dati già presenti nella catena.

È dunque in questo ambito che si vedono le principali evoluzioni e che si differenziano, dal punto di vista tecnologico, le blockchain.

È comunque importante sottolineare che non necessariamente un protocollo è migliore di un altro.

L’utilizzo dell’uno o dell’altro dipende anche dal tipo di applicazione per la quale viene utilizzata la blockchain.

Cos’è la Sostenibilità?

Il concetto di sostenibilità è legato al processo di cambiamento, dove lo sfruttamento delle risorse, gli investimenti e l’integrazione tecnologica lavorano assieme. L’obiettivo è quello di valorizzare non solo il potenziale attuale, ma anche quello futuro.

La definizione di sviluppo sostenibile secondo la Commissione delle Nazioni Unite vede questo concetto come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacità delle future generazioni di soddisfare i propri”.

In sostanza, l’obiettivo della sostenibilità è imporsi su un’economia lineare. Un economia che punta al profitto senza tener conto dei danni che tale modello comporta per l’ambiente e di conseguenza per le generazioni future.

Lo sfruttamento non razionale delle risorse, sebbene proficuo, non può essere sostenuto indefinitamente. Di conseguenza il passaggio ad un’economia sostenibile è necessario ai fini della sopravvivenza del genere umano.

Blockchain e sostenibilità: come possono coesistere nel settore agroalimentare

La blockchain può rivelarsi una leva strategica nella filiera agroalimentare, per la riduzione degli sprechi alimentari. Può dare maggiore consapevolezza di quello che si consuma, dal momento che prodotti di qualità superiore impattano positivamente sulla salute dei consumatori e sulla loro qualità della vita.

La blockchain, se integrata con le ultime tecnologie IoT per l’acquisizione dei dati, ha un enorme potenziale nel settore agroalimentare.

Da un lato abbiamo le soluzioni IoT che collegano il mondo fisico e digitale, acquisendo dati come temperatura e umidità durante il trasporto o lo stoccaggio del prodotto.

Dall’altro lato la blockchain fornisce una piattaforma sicura e immutabile in cui questi dati possono essere archiviati e resi accessibili a ogni attore della catena di approvvigionamento.

Blockchain e sostenibilità: quali possono essere i vantaggi?

La blockchain, utilizzata con i sensori e i tracker IoT, sarà sempre più impiegata in campo agroalimentare garantendo diversi vantaggi, quali:

  • una semplificazione della catena di approvvigionamento e una riduzione dei costi dei rivenditori;
  • una conformità normativa più snella;
  • un miglioramento delle tempistiche legate al processo di ritiro degli alimenti;
  • un considerevole risparmio in termini di frodi alimentari a livello globale, che si stima possa raggiungere l’ammontare di 31 miliardi di dollari entro il 2024.

Inoltre, secondo il documento politico del 2019 della FAO, le tecnologie blockchain contribuiranno a costruire un “contratto immutabile” tra i vari attori della catena di approvvigionamento, consentendo un’ulteriore trasparenza nel sistema.

Di fatto, attraverso i “contratti intelligenti” si può:

  • ridurre il numero di intermediari nella rete della catena di approvvigionamento;
  • ridurre i costi di transazione;
  • migliorare i margini e aumentare l’efficienza; garantire il trasferimento di parte dei profitti all’agricoltore /produttore.

Esempio di Blockchain e sostenibilità nella filiera olivicola

Oggi è possibile offrire all’agricoltore di ulivi macchine che si muovano sul terreno evitando la produzione di inquinanti ambientali a partire da CO2. Non solo il tutto potrà essere tracciabile nel loro percorso dotandoli banalmente di una semplice scatola GPS a basso costo.

Un esempio di potenziale miglioramento della situazione, sotto ogni profilo, potrebbe essere l’introduzione della tecnologia blockchain per tenere un registro digitale dei fitofarmaci acquistati e somministrati alle piante di ulivo da ogni coltivatore e produttore.

Ancora oggi dobbiamo pensare invece che la nota di acquisto di tali fitofarmaci è ancora relegata a un illeggibile e poco portabile documento cartaceo nella potestà del venditore dei fitofarmaci stessi.

Veicoli a idrogeno verde sul campo con GPS e blockchain potrebbero se usati in maniera integrata, consentire di conoscere in piena trasparenza la dose di fitofarmaci somministrata alle piante di ulivo.

Queste sono tutte cose fondamentali e capaci di determinare un miglioramento decisivo sulla qualità dell’olio effettivamente prodotto.

Il cantiere del cibo è aperto davvero e da tempo e necessita di essere popolato da attori consapevoli oltre che da risorse adeguate.

Ma troppo poco viene fatto a livello di formazione di agronomi e altri attori della filiera, poco sono valorizzate le loro capacità.

A questo proposito non dobbiamo dimenticare gli incentivi a favore della formazione come, ad esempio, il Fondo Nuove Competenze o la Formazione 4.0.

Blockchain e sostenibilità come leva antifrode nell’agroalimentare

La tecnologia di blockchain porta con sé dei grandi vantaggi in quanto:

  • può garantire la trasparenza;
  • offrire un modo sicuro per tracciare e trasferire le risorse attraverso le catene di approvvigionamento e renderle meno opache.

Dall’altro lato può sicuramente aiutare a mitigare i rischi di frode alimentare e sicurezza.

Partiamo dal fatto che un prodotto alimentare su dieci risulta adulterato o etichettato in modo errato. Grazie a questa tecnologia i prodotti manomessi possono essere facilmente identificati e isolati. Questo permette di evitare costosi richiami generalizzati di prodotti.

 Di fatto, individuando i lotti contaminati, i prodotti sicuri possono essere conservati sugli scaffali dei negozi e non inviati alle discariche. In questo modo si vanno a ridurre le quantità di rifiuti alimentari.

Un altro chiaro esempio di come blockchain e sostenibilità possono coesistere perfettamente a vantaggio del settore agroalimentare.

Vale la pena evidenziare che la blockchain comporta anche vantaggi economici in quanto:

  • consente di accelerare le transazioni e altresì pagamenti più rapidi agli agricoltori;
  • previene la coercizione sui prezzi e i pagamenti retroattivi, comuni all’industria alimentare.

Si ritiene, inoltre, che le dinamiche dell’industria alimentare, grazie all’introduzione della blockchain, sono destinate a mutare, dal momento che la nuova tecnologia potrebbe ridurre il potere delle multinazionali del settore food e delle GDO.

Colossi che attualmente stabiliscono i prezzi dettano le varietà dei prodotti e le specifiche di qualità.

Di fatto, rimuovendo gli intermediari, i coltivatori possono stabilire rapporti diretti con i rivenditori, gli operatori della ristorazione ed i consumatori.

Inoltre, si ritiene che saranno i piccoli produttori a trarre i maggiori benefici dalla tecnologia grazie a prezzi più equi ed a una base di clienti più ampia.

La più grande rivoluzione, tuttavia, avverrà a livello dei consumatori che, diventando sempre più esigenti nell’acquistare prodotti alimentari e più attenti ai parametri di sostenibilità, saranno in grado di accedere, grazie alla blockchain, ad informazioni sugli attributi ambientali, etici, sostenibili e di salute.

Esempio di Blockchain e sostenibilità in Italia nel settore agroalimentare

Il sistema dell’agroalimentare italiano ha preso ulteriormente consapevolezza del proprio ruolo strategico nell’economia del Paese e dell’ulteriore potenziale sviluppo “ecologico” grazie alle tecnologie di blockchain e IoT per promuovere la sostenibilità del settore.

Uno di questi esempi è Princes Industrie Alimentari, dove nel primo semestre del 2020 l’azienda foggiana, che si occupa della lavorazione di pomodori ha avviato un progetto pilota in cooperazione con Coldiretti, utilizzando una piattaforma digitale basata sulla blockchain che è in grado di assicurare la tracciabilità dei prodotti, dalla raccolta alla lavorazione, fino alla consegna del prodotto finale al consumatore.

La blockchain è diventata strategica per l’azienda in quanto garantisce la sicurezza, l’efficienza e l’automazione delle transazioni e, soprattutto, la comprova che i fornitori di pomodoro abbiano rispettato i rigidi disciplinari richiesti in un’ottica di perseguimento della sostenibilità ambientale.

Un altro esempio di Blockchain e sostenibilità è  Spesa Sospesa, un progetto nato a fine aprile 2020 e basato su un’innovativa piattaforma digitale di blockchain (Regusto – Foodchain) che consente l’acquisto, la vendita e la donazione di generi alimentari di prima necessità alle famiglie bisognose, garantendo massima tracciabilità e trasparenza dei flussi. Le imprese del settore agro-alimentare, le catene di distribuzione e i produttori locali vengono coinvolti a donare o vendere i propri prodotti a prezzi ridotti mettendo in atto valori quali: la trasparenza e tracciabilità e la Corporate Social Responsibility.

Il progetto unisce un modello virtuoso di economia circolare e un perfetto esempio di tecnologia al servizio delle persone nel tentativo di coinvolgere le aziende del settore agroalimentare dando loro nuove opportunità di mercato.

È doveroso ricordare che solo in Italia lo spreco alimentare annuo, a parte l’inquietante aspetto morale, risulta pari a 15 miliardi di euro, i.e. l’1% del PIL. La missione, quindi, è di prevenire e ridurre lo spreco del cibo. – (Fonte Digital 360)

Blockchain e sostenibilità come soluzione innovativa nell’agroalimentare

La blockchain è certamente utilizzabile come soluzione tecnologica innovativa in quanto valorizza l’informazione a supporto delle transazioni e delle comunicazioni nell’ambito delle filiere agroalimentari.

L’innovazione digitale è destinata a ricoprire un ruolo sempre più importante e riconosciuto da parte degli operatori del settore agroalimentare, grazie alla capacità di rendere più efficienti le singole attività agricole e fungere da leva strategica in grado di garantire maggiore competitività al comparto nello scenario internazionale

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