Fonti rinnovabili: scopri l’energia del futuro

Le fonti rinnovabili si stanno diffondendo sempre di più. Nei prossimi anni, il mondo dell’energia sarà sempre più orientato a questo tipo di fonti innovative e green. Nel 2019 in Italia le fonti rinnovabili hanno ripreso a crescere e in generali i trend mondiali sono chiari.

Ma prima di andare avanti il concetto deve essere ben chiaro.

Cosa sono le fonti rinnovabili?

Nonostante tutto l’80% del fabbisogno energetico mondiale viene coperto dallo sfruttamento di petrolio, carbone e gas metano.

Rispetto al passato, però, siamo ormai consci del fatto che le riserve di combustibili fossili naturali non sono infinite.

Seguitando con un tale ritmo di sfruttamento, ben presto, sono destinate ad esaurirsi.

A questo dobbiamo sommare il fatto che la domanda mondiale di energia è in continuo aumento e che gli effetti collaterali e le ripercussioni sull’ambiente dovute all’immissione di CO2 in atmosfera diventano sempre più preoccupanti.

A questo punto è chiaro che un intervento in tal senso è quanto mai pressante e necessario.

Ecco perché negli ultimi tempi si sta puntando tutto sul “Green” ed il futuro è ad appannaggio delle cosiddette fonti rinnovabili.

Ma cosa sono queste fonti rinnovabili? Vediamo brevemente di darne una definizione esaustiva e di fare un elenco delle più conosciute.

Si definiscono rinnovabili quelle energie prodotte da fonti alternative, che a differenza dei tradizionali combustibili fossili non sono destinate ad esaurirsi.

Esse sono illimitate e si rinnovano di continuo nonostante il loro impiego.

Il loro sfruttamento, non solo non intacca in alcun modo le risorse a disposizione delle generazioni future, ma soprattutto non pregiudica l’ambiente.

Questo perché non si producono né emissioni di CO2 né di altri elementi inquinanti. In questo modo si va ad arrestare il cosiddetto effetto serra, che sta generando innumerevoli problematiche al nostro pianeta.

Quali sono le principali fonti rinnovabili?

In particolare, secondo la normativa Cip n. 6/92, sono considerati in Italia, impianti alimentati da fonti rinnovabili quelli che per produrre energia elettrica utilizzano il sole, il vento, l’acqua, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione dei rifiuti organici e inorganici o di biomasse. 

È possibile poi effettuare una distinzione tra le fonti rinnovabili “classiche” (essenzialmente idroelettrico e geotermia) e fonti rinnovabili “nuove” (anche dette “NFER”).

Nelle fonti rinnovabili nuove  vengono generalmente incluse l’energia solare, eolica e da biomassa, la cui diffusione è decisamente più recente.

Nel contesto elettrico è poi possibile distinguere tra fonti programmabili e fonti intermittenti.

Le prime, come biomassa e idroelettrico, sono legate a una materia prima che può essere sempre disponibile.

In questo modo è possibile garantire una produttività costante, sette giorni su sette per 24 ore al giorno.

Al contrario, le fonti intermittenti come eolico e fotovoltaico sono strettamente dipendenti a risorse non sempre disponibili (vento e radiazione solare).

Di conseguenza non sono in grado di garantire una generazione elettrica costante.

Perché le  fonti rinnovabili si stanno affermando, in Italia e nel mondo?

Oltre a una ragione di carattere ambientale, ovvero alla neutralità in termini di emissioni di CO2 ed altre emissioni nocive, occorre considerare che un ricorso deciso alle fonti rinnovabili consente inoltre di:

  • aumentare la sicurezza energetica;
  • ridurre la dipendenza dall’estero;
  • avere una minore fluttuazione dei prezzi;
  • ridurre il rischio geopolitico;
  • migliorare la bilancia commerciale e sviluppare occupazione e innovazione tecnologica.

Argomenti che valgono in particolare per il nostro Paese. L’Italia è infatti importatrice di energia elettrica per oltre il 13% del proprio fabbisogno e per oltre l’80% delle materie prime per la produzione di energia.

Energie rinnovabili: il fotovoltaico

La fonte rinnovabile più nota al grande pubblico è senza dubbio il fotovoltaico.

Sicuramente è quella che ha conosciuto la maggiore diffusione nel nostro Paese nell’ultimo decennio.

Ma come può essere definito un sistema fotovoltaico? Fondamentalmente si tratta di un impianto elettrico che sfrutta l’energia solare per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico. I raggi solari catturati dalle celle solari producono corrente continua.

Corrente che poi viene trasformata in corrente alternata (quella che si utilizza comunemente), per mezzo di un inverter.

Occorre sottolineare che soltanto una frazione della radiazione luminosa che colpisce la cella solare viene convertita in energia elettrica.

L’efficienza di conversione per celle commerciali in silicio è in genere compresa tra il 13 % e il 20%, anche se realizzazioni speciali di laboratorio hanno raggiunto valori del 32,5%.

L’energia elettrica prodotta può essere ceduta alla rete elettrica oppure essere impiegata direttamente per alimentare impianti elettrici di un’abitazione o di un’impresa.

La vita media di un impianto fotovoltaico si aggira sui 20-25 anni.

Anche se con il passare degli anni la performance tende ad avere dei piccoli decrementi.

Gli interventi di manutenzione sono di carattere ordinario (pulizia celle, rimozione polvere, ecc), a eccezione dell’inverter che di norma va sostituito ogni dieci anni.

A fine vita i sistemi fotovoltaici vanno trattati e smaltiti come tutti i Raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Gli impianti fotovoltaici possono essere estremamente variabili in quanto a taglia. C’è la classica soluzione da 3 kW, che comprende pochi pannelli fotovoltaici e può essere agevolmente integrata nei tetti di una abitazione. Ci sono poi installazioni da decine di MW, situate direttamente a terra in spazi vasti diversi ettari.

Altra fonte rinnovabile è l’energia eolica

La possibilità di sfruttare il vento per scopi energetici è nota all’umanità fin dall’antichità. I moderni impianti eolici sono però un qualcosa di estremamente definito.

Si tratta di macchine che si mettono in movimento utilizzando la forza cinetica del vento trasformandola grazie a un generatore elettrico in energia elettrica.

La quantità di energia che una turbina può produrre dipende dall’intensità del vento e dalla dimensione delle pale, che hanno tutte oramai velocità di rotazione limitata per garantire un’elevatissima sicurezza.

Come nel caso del fotovoltaico, gli impianti eolici possono essere distinti in base alla loro taglia e dimensione.

Tanto che sotto i 60 kW di potenza si parla di mini eolico e sotto i 20 kW di micro eolico. Si tratta però, di applicazioni piuttosto limitate, dal momento che la grande maggioranza degli impianti è invece di taglia piuttosto considerevole. Più senso ha la distinzione tra eolico on shore e offshore.

Con questo ultimo termine ci si riferisce agli impianti eolici installati in mare aperto dove, grazie alla maggiore ventosità presente in alto mare, è possibile godere di una generazione più consistente a parità di MW installati.

Il nostro Paese ha prodotto nel 2018 17,3 TWh di energia eolica, in grado di coprire i fabbisogni domestici di 17 milioni di persone e di apportare benefici ambientali.

Tutto questo con il risparmio di circa 21 milioni di barili di petrolio corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni risparmiate di CO2.

Quali sono i benefici dell’energia eolica?

L’energia eolica risulta totalmente pulita, non produce né emissioni dannose per la salute, né gas serra (fatta eccezione ovviamente per l’energia impiegata nella costruzione degli aerogeneratori stessi) ed è inesauribile.

Dunque l’eolico può assicurare un importante contributo alla diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.

Questo basta a spiegare il perché, alla pari di altre fonti pulite come fotovoltaico e biomasse, negli ultimi anni si sia assistito a una grande diffusione di questa tecnologia.

Inoltre, l’energia eolica può contribuire all’’autonomia energetica.

Questo perchè le risorse fossili sono infatti concentrate in maniera estremamente diseguale nel globo, facendo sì che alcuni Paesi si trovino estremamente dipendenti da altri per la fornitura di materie prime energetiche.

Al contrario il vento, così come altre fonti rinnovabili, è una risorsa disponibile praticamente in ogni parte del mondo, dunque non è soggetta a rischi geopolitici né tanto meno comporta costi di approvvigionamento e trasporto.

La geotermia: cos’è e come funziona?

Un’altra fonte di energia rinnovabile impiegata da decenni (in Italia soprattutto in Toscana) è la geotermia. 

Tale fonte è circoscritta a determinate aree territoriali, dette aree geotermiche, che sono caratterizzate da particolari condizioni geologiche che permettono ad un vettore (acqua in fase liquida o vapore) di trasportare il calore da una sorgente termica verso la superficie.

Quando esiste  una temperatura elevata, superiore ai 150 gradi, è possibile impiegare la geotermia per la produzione elettrica (costante e non intermittente). Il fluido geotermico, composto da una miscela di gas e vapore ad alta temperatura, viene estratto da pozzi profondi.

Dopo il passaggio attraverso stadi di condensazione e scambio di calore nell’impianto per la produzione di energia, viene re-iniettato nel sottosuolo attraverso pozzi di re-iniezione.

Ultimamente si sta affermando anche un utilizzo termico della geotermia a bassa entalpia, che può essere impiegata per il riscaldamento e condizionamento degli edifici e varie attività industriali, agricole e di allevamento.

Altra fonte rinnovabile è l’energia idroelettrica

Un’altra fonte rinnovabile classica, che gioca un ruolo importante nel mix elettrico nazionale, è rappresentata dall’energia idroelettrica o, meglio, dal grande idroelettrico.

Le centrali idroelettriche sono in grado di trasformare l’energia idraulica di un corso d’acqua, naturale o artificiale, in energia elettrica.

A questo scopo sfruttano l’energia meccanica potenziale contenuta in una massa d’acqua che si trova ad una certa quota rispetto al livello in cui sono posizionate le turbine, che vengono quindi azionate dal flusso dell’acqua. La turbina, girando, produce energia meccanica che, grazie al generatore, viene convertita in energia elettrica.

Le centrali idroelettriche si dividono in due categorie: ad acqua fluente e ad accumulo. Gli impianti ad acqua fluente utilizzano il movimento naturale dell’acqua di un fiume, mentre le centrali ad accumulo sfruttano la caduta dell’acqua precedentemente raccolta in bacini artificiali.

Lo stesso principio di funzionamento è alla base del mini idroelettrico che però è caratterizzato da impianti di taglia notevolmente inferiore rispetto all’idroelettrico tradizionale.

Detto questo, andiamo ora a vedere come utilizzare queste fonti di energia all’interno di un azienda e quali benefici se ne possono trarre.

Perché le aziende devono scegliere le fonti rinnovabili?

Partiamo dal fatto che le fonti rinnovabili hanno come principale vantaggio un basso impatto ambientale e questo è un punto a favore delle aziende che le utilizzano.

Il loro utilizzo non comporta, nessun tipo di emissione di anidride carbonica e di altri agenti inquinanti. 

Anche nel caso delle biomasse, l’impatto sull’atmosfera è molto limitato: l’anidride carbonica emessa in fase di combustione è assorbita dalla piante che crescono, mentre le poche ceneri prodotte possono essere filtrate anziché essere liberate nell’aria.

Il principale vantaggio delle fonti rinnovabili è la loro capacità di fornire l’energia di cui abbiamo bisogno per le nostre attività di ogni giorno senza compromettere il futuro dell’ambiente in cui viviamo.

Le economie di tutto il mondo stanno crescendo, ma se si soddisfa la domanda di energia di tutti gli abitanti della terra ricorrendo solo alle fonti fossili, le future generazioni si troveranno a vivere su un pianeta molto meno ospitale di quello su cui viviamo noi.

La scelta delle fonti rinnovabili è quindi soprattutto una scelta responsabile nei confronti delle generazioni future, dei nostri figli e dei nostri nipoti.

Fonti rinnovabili ed incentivi aziendali

Gli incentivi pubblici alle fonti di energia rinnovabili in Italia sono erogati attraverso diversi meccanismi: Certificati Verdi (CV) e tariffa omnicomprensiva, Conto Energia, Conto termico, Contributi comunitari, nazionali e regionali.

Dal 2013 sono operativi gli incentivi FER-E (rinnovabili elettriche, escluso il fotovoltaico).

Il decreto FER 1 (del 4 luglio 2019, nella Gazzetta Ufficiale n. 186 del 9 agosto 2019) incentiva la produzione di energia elettrica prodotta da impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione.

Il regime d’incentivazione è dunque differenziato per fonte rinnovabile, dimensione degli impianti, data di costruzione o allacciamento alla rete di distribuzione.

Il Decreto Rinnovabili suddivide gli impianti incentivabili in 4 gruppi in base a tipologia, fonte e categoria di intervento:
  • Gruppo A: impianti eolici “on-shore” di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento; fotovoltaici di nuova costruzione.
  • Gruppo A-2: impianti fotovoltaici di nuova costruzione, i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto.
  • Gruppo B: impianti idroelettrici di nuova costruzione, integrale ricostruzione (esclusi gli impianti su acquedotto), riattivazione o potenziamento; impianti a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento.
  • Gruppo C: impianti oggetto di rifacimento totale o parziale eolici “on-shore”; idroelettrici; a gas residuati dei processi di depurazione.

Ricordiamo che, secondo il provvedimento Cip n. 6/92, sono considerati in Italia, impianti alimentati da fonti rinnovabili quelli che producono energia elettrica utilizzando il sole, il vento, l’acqua, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici o di biomasse.

Spero che questo post ti possa essere stato d’aiuto per capire quali sono le fonti rinnovabili e quali vantaggi ne puoi trarre investendo in questo tipo di energia.

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Un professionista del nostro team dopo un’analisi della tua azienda ti guiderà nella scelta delle fonti rinnovabili e come poter godere degli incentivi messi a disposizione delle aziende che utilizzano fonti rinnovabili.

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