Formazione finanziata e bonus formazione 4.0

la Formazione Finanziata rappresenta un valido strumento a disposizione di tutte le imprese, piccole, medie e grandi. Imprese con dipendenti per investire nella crescita professionale delle proprie risorse.

Grazie alla formazione finanziata si ha la possibilità di avere un personale aggiornato. Tale formazione ti permette di raggiungere e mantenere importanti traguardi di crescita aziendale e personale. 

La formazione dei dipendenti è fondamentale per mantenere la competitività dell’impresa nell’ambito del tessuto economico e sociale. Ed è a questa finalità ben precisa che risponde la formazione finanziata.

La formazione del personale viene finanziata attingendo a Fondi messi a disposizione dalla stessa impresa.

Grazie alla formazione finanziata, parte del costo di corsi, master e seminari, ed in alcuni casi l’intero costo, è coperto dai contributi versati a determinati fondi, detti fondi interprofessionali.

Questa possibilità, peraltro, in diversi casi è offerta non solo ai dipendenti dell’azienda ma anche allo stesso titolare o libero professionista datore di lavoro. Facciamo allora il punto sulla formazione finanziata.

Quale tipo di formazione può essere finanziata?

Le attività formative che possono essere finanziate, riguardano la formazione continua.

Le attività di formazione continua sono normalmente rivolte agli adulti occupati. Coloro che hanno come obiettivo l’aumento della competitività dell’impresa ed il rafforzamento professionale ed occupazionale dei lavoratori.

Il lavoratore può partecipare alla formazione continua autonomamente. Oppure può essere invitato alla partecipazione dall’azienda, che predispone le attività formative per adeguare o elevare la professionalità e le competenze dei propri dipendenti, in stretta connessione con l’innovazione tecnologica ed organizzativa del processo produttivo.

Le azioni formative, in ogni caso, possono essere di carattere:
  • aziendale: si tratta, comunemente, di interventi promossi dalle imprese per accompagnare i processi di trasformazione e di ristrutturazione;
  • pluriaziendale: le piccole e medie imprese possono presentare congiuntamente piani di formazione, rivolti ai propri dipendenti per il raggiungimento dello stesso obiettivo. Questo in riferimento agli stessi temi o argomenti, oppure a metodologie e strumentazioni comuni;
  • individuale: si tratta di interventi sperimentali, finalizzati al rilancio e allo sviluppo delle competenze possedute da lavoratori dipendenti. Nello specifico sulla base di progetti elaborati da singoli lavoratori, che possono utilizzare l’assistenza tecnica di centri di orientamento e di formazione professionale.

Le attività formative possono svolgersi durante o fuori dall’orario di lavoro, utilizzando nel primo caso anche gli strumenti contrattuali specifici esistenti, come i permessi.

Formazione finanziata e fondi paritetici interprofessionali

I fondi paritetici possono essere istituiti, con accordi interconfederali, fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua dei lavoratori dipendenti. Questo per favorire la competitività delle imprese di ciascun settore economico ed aumentare le potenzialità dei lavoratori.

I fondi, alimentati dai contributi dei datori di lavoro che vi aderiscono, finanziano i piani formativi aziendali, settoriali e territoriali. Piani che le imprese (in forma singola o associata) realizzano per i propri dipendenti, assieme ai piani formativi individuali; finanziano, poi, ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative.

Il datore di lavoro, azienda o professionista, non è obbligato ad aderire a un fondo interprofessionale.

Tuttavia, aderire a un fondo interprofessionale non comporta alcun onere aggiuntivo, perché l’aliquota versata al fondo prescelto (in parole semplici, una parte dei contributi Inps).

Nel caso in cui il datore non aderisca ad alcun fondo, dovrebbe essere comunque liquidata all’Inps a copertura della disoccupazione involontaria.

Cosa può succedere se si cambia fondo interprofessionale?

Se il datore di lavoro migra ad un altro fondo interprofessionale, la quota di adesione versata presso il fondo di provenienza nel triennio precedente deve essere trasferita al nuovo fondo di adesione.

Questo nella misura del 70% del totale, al netto dell’ammontare eventualmente già utilizzato dal datore di lavoro interessato per finanziare i propri piani formativi.

Queste regole sono applicate a condizione che l’importo da trasferire per tutte le posizioni contributive sia almeno pari a 3mila euro.

Le posizioni non devono riferite ad aziende o datori di lavoro le cui strutture, rispondano alla definizione comunitaria di micro e piccole imprese.

Il fondo di provenienza esegue il trasferimento delle risorse al nuovo fondo entro 90 giorni dal ricevimento della richiesta da parte del datore di lavoro, senza l’addebito di oneri o costi.

Il fondo di provenienza è inoltre tenuto a versare al nuovo fondo, entro 90 giorni dal loro ricevimento, eventuali arretrati successivamente pervenuti dall’Inps per versamenti di competenza del datore di lavoro interessato.

Formazione finanziata: cos’è il piano formativo

Il Piano Formativo è un programma stilato dalle imprese avente ad oggetto tutta una serie di azioni ed attività formative dedicate ai lavoratori. Il Piano, come anticipato, deve essere presentato ed approvato dal Fondo.

Dopo l’approvazione, il Fondo effettua una capillare attività di monitoraggio per verificare gli indicatori di spesa e di realizzazione. L’impresa deve rendicontare – entro termini specifici – la parte finanziaria dopo la fine di ogni attività.

Ovviamente i costi oggetti di rendiconto devono essere reali e conformi alle norme di contabilità fiscale nazionale.

Formazione finanziata aziende: il Fondo Sociale Europeo

Uno degli strumenti finanziari a disposizione delle aziende per la formazione del proprio personale è rappresentato dal Fondo Sociale Europeo. Anche l’Unione Europea è molto attenta al continuo aggiornamento e formazione dei lavoratori. In particolare, il Fondo Sociale Europeo si propone di promuovere l’integrazione e la coesione sociale ed economica.

Questo per ridurre le disparità e le differenze esistenti tra i diversi Paesi Europei.
Il Fondo interviene attivamente nel settore della formazione.

In questo modo va ad incentivare la partecipazione al mercato del lavoro dei disoccupati, di quelle persone inattive, promuovendo l’eguaglianza tra uomini e donne.
Le organizzazioni che vogliano godere dei finanziamenti erogati dal Fondo Sociale Europeo, dovranno rivolgersi all’autorità che si occupa – nel proprio Paese – della gestione del fondo. Si tratta di aziende che vogliano istituire corsi di formazione per i propri dipendenti
I cittadini interessati ad usufruire dei finanziamenti, invece, devono presentare specifici ed autonomi progetti al Fondo Sciale Europeo.

Quali sono i principali vantaggi di cui può beneficiare un’organizzazione aziendale usufruendo della Formazione Finanziata?
  • Risparmio economico ed aumento del margine aziendale
  • Crescita professionale ed aggiornamento continuo delle risorse
  • Rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente

La Formazione Finanziata, costituisce una possibilità data agli imprenditori per poter accrescere il bagaglio formativo dei propri dipendenti a costo zero.

Inoltre la possibilità di usufruire di corsi previsti ed obbligatori secondo normativa vigente implica un ulteriore risparmio economico per le aziende.

Evita inoltre le sanzioni penali e/o amministrative previste in caso di inadempienza a carico del datore di lavoro.

Bonus formazione 4.0

Anche nel 2020 sarà possibile accedere al Bonus Formazione 4.0 con l’obiettivo di formare le risorse umane nell’ambito delle tecnologie dell’industria 4.0.

Gli incentivi possono essere recuperati poi con il Credito d’imposta.

A cosa serve il credito d’imposta per il Bonus Formazione

Serve a stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale.

Personale impiegato nelle materie aventi a oggetto le tecnologie per il processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal “Piano Nazionale Impresa 4.0”.

Stiamo parlando delle cosiddette Tecnologie abilitanti.

Cosa sono le tecnologie abilitanti?

Le tecnologie abilitanti individuate sono raggruppate in 9 categorie:

  • Advanced manufacturing solution: robot collaborativi interconnessi e programmabili;
  • Additive manufacturing: uso delle stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitali;
  • Augmented reality: realtà aumentata a supporto dei processi produttivi;
  • Simulation: simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi;
  • Horizontal/Vertical integration: integrazione dati lungo tutta la catena del valore;
  • Industrial internet: comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti;
  • Cloud: gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti;
  • Cybersecurity: sicurezza durante le operazioni in rete e su sistemi aperti;
  • Big Data & Analytics: Analisi di base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.

Il veloce sviluppo tecnologico comporterà, per il legislatore, un costate aggiornamento delle tecnologie oggetto dell’incentivo.

A chi si rivolge il Bonus Formazione 4.0

Il beneficio è rivolto:

  • alle imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali;
  • agli enti non commerciali residenti svolgenti attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa;
  • alle imprese residenti all’estero con stabili organizzazioni sul territorio italiano.

Sono escluse dal beneficio in commento, invece, le “imprese in difficoltà”, così come definite dall’articolo 2, punto 18), del Regolamento UE n.651/2014.

 I destinatari delle attività formative sono:
  • il personale dipendente;
  • i lavoratori con contratto di apprendistato;
  • gli altri collaboratori legati all’impresa da contratti diversi da quelli di lavoro subordinato o di apprendistato. In particolare,  a questi ultimi, è consentita la partecipazione alle attività formative ma non vengono considerati ai fini del calcolo del credito d’imposta.

Nel caso in cui le attività formative siano affidate a soggetti esterni all’impresa, le stesse devono essere:

  • commissionate a soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di formazione finanziata presso la Regione o Provincia;
  • commissionate a università pubbliche o private (e a strutture connesse);
  • soggetti accreditati presso fondi interprofessionali;
  • istituti tecnici superiori;
  • soggetti con certificazione di qualità in linea con le disposizione europee.

Le aziende, in questo caso, dovranno dimostrare con certezza l’effettiva e costante partecipazione del personale interessato alla formazione, attraverso opportuni strumenti di controllo.

Spese ammissibili e nuovi limiti al credito d’imposta

Il Credito d’imposta è ogni genere di credito di cui sia titolare il contribuente nei confronti dell’erario dello Stato o di un ente pubblico con potestà tributaria-impositiva.

In particolare, un credito di imposta può essere destinato a compensare i debiti, a diminuire le imposte dovute.

Oppure, quando ammesso, se ne può richiedere il rimborso, ad es. in sede di dichiarazione dei redditi.

Lo Stato centrale o le amministrazioni territoriali o locali spesso agevolano imprese e privati per investimenti, acquisti o altro non attraverso finanziamento ma tramite credito d’imposta.

Con particolare riferimento al bonus formazione 4.0 per il 2020, il credito d’imposta viene calcolato sulle spese sostenute nel periodo d’imposta successivo al 31/12/2019.

Queste spese devono essere relative ai dipendenti (discenti) che sono stati impegnati in attività di formazione agevolata.

Questocon riferimento al costo delle ore o delle giornate di formazione.

Inoltre possono essere agevolate anche le spese del personale dipendente con ruolo di docente (o tutor).

Purché tali spese non superino il 30% della retribuzione complessiva annua.

I limiti di spesa introdotti dalla Legge di Bilancio 2020 sono i seguenti:
  • nei confronti delle piccole imprese, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 50% delle spese ammissibili. Questo però nel limite massimo annuale di 300mila euro;
  • per le medie imprese, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 40% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 250mila euro;
  • nei confronti delle grandi imprese, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 30% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 250mila.

Spero di averti aperto gli occhi sui vantaggi che potresti avere grazie alla formazione finanziata per lo sviluppo dei tuoi dipendenti e della tua azienda.

Grazie a questo prodotto si da la possibilità agli imprenditori di accrescere il bagaglio formativo dei propri dipendenti a costo zero.

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