Stato patrimoniale e conto economico: differenze e analisi

Stato patrimoniale e conto economico insieme alla nota integrativa e al rendiconto finanziario, sono elementi molto importanti che compongono del bilancio di un’azienda.

Questa volta però mi voglio soffermare in modo approfondito sui primi due elementi per farti capire quanto è importante saperli leggere e distinguerne le differenze.

Stato patrimoniale e conto economico: cosa sono e a cosa servono

Stato patrimoniale

È praticamente lo schema contabile che pone in evidenza il capitale aziendale ed è costituito da due sezioni contrapposte: attività e passività. Essendo uno dei prospetti obbligatori previsti dalla normativa civilistica, il suo contenuto è disciplinato ai sensi dell’articolo 2424 cod. civile.

La struttura descritta dal Codice civile non consente una piena comprensione della dinamica aziendale.

Per questo motivo dal prospetto civilistico si deve procedere con la riclassificazione dello Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario o di pertinenza gestionale, prima di calcolare gli indici di bilancio.

Come’è costituito lo stato patrimoniale?

stato patrimoniale e conto economico 1 - alzarating

Stato Patrimoniale: Attivo

La sezione dell’attivo si compone di quattro macroclassi: la prima è contrassegnata dalla lettera A) crediti verso soci derivanti da sottoscrizioni di nuove quote di capitale per le quali non è stato ancora effettuato il conferimento.

Questa voce è importante in quanto riflette la previsione del diritto societario di procedere obbligatoriamente con il versamento degli importi sottoscritti dai soci-proprietari per i conferimenti diversi dal denaro e per il 25% dei conferimenti in denaro.

Le classi B) e C) dell’attivo patrimoniale sono ascrivibili alle seguenti: le immobilizzazioni e l’attivo circolante.

Si deve ricordare e sottolineare che la disciplina sancisce che le immobilizzazioni sono elementi che entrano a fare parte del patrimonio aziendale e sono “destinati ad essere utilizzati durevolmente”.

In caso in cui l’utilizzo degli elementi patrimoniali non sia durevole, si deve procedere con l’iscrizione nella classe C), attivo circolante.

La macroclasse B) Immobilizzazioni sono suddivide a sua volta in :

La classificazione degli elementi patrimoniali che entrano all’interno delle Immobilizzazioni è fondata sulla destinazione del bene all’interno del patrimonio funzionale dell’azienda.

L’Attivo circolante, macroclasse C) comprende le seguenti quattro sottoclassi:

  • Rimanenze di magazzino,
  • Crediti,
  • Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
  • Disponibilità liquide.

Alla classe D) sono iscritti i Ratei e risconti attivi ovvero scritture di assestamento da effettuare al termine dell’esercizio contabile per giungere alla formazione del bilancio contabile.

Qualche voce di ricavo dell’esercizio viene contabilizzato nel momento della maturazione e non dell’effettivo incasso.

Stato Patrimoniale: Passivo

Per quanto concerne la sezione del Passivo, il Legislatore tiene conto della natura delle fonti di finanziamento (mezzi propri o di terzi).

La prima macroclasse A) Patrimonio netto.

Grandezza che scaturisce dalla differenza tra attività e passività, essa è costituita dal capitale sociale sottoscritto dai soci, dalle riserve (legale, statutaria, di rivalutazione, etc.), utili e le perdite riportati a nuovo, l’utile e la perdita di esercizio.

La macroclasse B) Fondi per rischi ed oneri.

Comprende tutte le voci relative agli accantonamenti per rischi ed oneri, destinati a coprire perdite e debiti di esistenza certa e probabile.

Nella macroclasse C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

Questo rientra il debito maturato nei confronti dei dipendenti a titolo di indennità di fine rapporto corrisposta al termine del contratto di lavoro.

All’interno della macroclasse D) Debiti.

In questa macroclasse rientrano ben 14 voci tra cui obbligazioni, debiti verso banche, debiti verso fornitori, debiti tributari, etc.

Ultima macroclasse del Passivo è la E) Ratei e risconti passivi

All’interno devono essere iscritti rispettivamente i costi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi.

Per un’esposizione chiara ed una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico conseguito, occorre che lo Stato Patrimoniale contenga sempre i conti d’ordine relativi ai rischi, agli impegni ed ai beni di terzi.

Stato patrimoniale: perché è importante?

Lo Stato Patrimoniale è un prospetto molto importante perché definisce e “fotografa” la situazione patrimoniale ad una certa data.

In effetti, lo Stato Patrimoniale è un prospetto “statico” che permette di avere una panoramica monetaria sui valori delle attività, passività e patrimonio aziendale di una determina attività imprenditoriale.

La normativa civilistica descrive gli schemi di classificazione ed enuclea tassativamente le voci contabili che lo compongono; invece, i principi contabili internazionali danno informazioni interessanti e di natura pragmatica.

Dalla lettura dello Stato Economico è importante capire come la prima sezione delle Attività fornisca informazioni rilevanti sulle risorse che costituiscono il risultato di operazioni svolte precedentemente da cui sono attesi futuri benefici economici.

Inoltre, nell’altra sezione contrapposta a quella delle attività, lo Stato Patrimoniale fornisce informazioni sulle passività che sono obbligazioni dell’impresa dalle quali sono attese fuoriuscite di risorse.

Il concetto di passività deve essere inteso come un impegno assunto dalla stessa impresa che deve adempiere in quanto di tratta di un obbligo derivante da leggi, contratti, titoli di credito, etc.

Lo Stato Patrimoniale è importante perché oltre alle passività, nella stessa sezione permette di avere informazioni monetarie sul patrimonio netto.

Questa grandezza deve essere intesa come un insieme di risorse riconducibili ai vari soci e proprietari, i quali possono decidere di prelevarle dall’azienda o di distribuire dividendi.

Conto economico: cos’è è perché è importante

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Il conto economico è uno dei documenti che compongono il bilancio d’esercizio di un’impresa. Più precisamente, il conto economico mette in luce il risultato economico dell’esercizio in questione nel periodo di riferimento, ottenuto dalla differenza tra costi e ricavi. In base a ciò che emerge, l’esercizio può essere in utile (i ricavi sono maggiori dei costi) o in perdita (i costi superano i ricavi).

Lo schema di conto economico ha una struttura scalare e i costi vengono classificati per natura. È suddiviso in quattro sezioni (A, B, C, D), ognuna delle quali comprende diverse voci, le principali sono:

A. Valore della produzione:
  • ricavi di vendite e prestazioni;
  • variazione delle rimanenze in corso di lavorazione;
  • altri ricavi e proventi.
B. Costi della produzione:
  • materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;
  • servizi;
  • godimento beni di terzi;
  • personale;
  • ammortamento e svalutazioni;
  • variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci;
  • accantonamenti;
  • oneri diversi di gestione.
C. Proventi e oneri finanziari
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie:
  • rivalutazione;
  • svalutazione.

 A cosa mi servono tutti questi dati? Ti starai chiedendo.

A prima vista possono sembrare termini e numeri complessi di dubbia utilità.

In realtà sono tutti elementi essenziali per valutare con chiarezza lo stato della tua azienda, che forniscono informazioni su costi, ricavi e fatturato nel periodo preso in esame.

Stato patrimoniale e conto economico: perché entrambi?

Abbiamo chiarito la differenza tra stato patrimoniale e conto economico. Resta ora da capire perché è necessario inserire entrambi all’interno del bilancio di esercizio.

Di fatto, ogni azione dal punto di vista gestionale dell’impresa deve trovare riscontro e quindi essere rappresentato all’interno del bilancio di esercizio, traducendolo nel linguaggio numerico.

Solo tenendo traccia di ogni singolo evento, anche il più piccolo, che produce degli effetti ai fini monetari, è possibile giungere a una gestione responsabile delle risorse e dell’intera azienda.

Stato patrimoniale e conto economico sono essenziali alla definizione di una situazione finanziaria chiara, che sarà poi usata per determinare il carico fiscale.

Oltre a fornire i propri dati all’erario, stato patrimoniale e conto economico e quindi il bilancio risultano essere estremamente utili per tenere sotto controllo la situazione nel suo complesso.

Spesso gli imprenditori si limitano, per mancanza di tempo o assenza di informazioni , a delegare completamente il tutto al commercialista.

Questo però non gli da la possibilità di controllare ed intervenire in tempo reale.

Uno strumento come il bilancio torna invece utile se utilizzato in modo diverso.

Questo perchè fornisce una misura tangibile di quello che è stato fatto nel corso dell’anno, dando così la possibilità di aggiustare il tiro, migliorarsi o invece continuare sulla stessa strada.

Attraverso questo articolo, spero di averti chiarito le idee sulla funzionalità e l’importanza di questi due strumenti che servono a determinare la salute della tua azienda.

Nel prossimo articolo andrò ad approfondire la nota integrativa e il rendiconto finanziario in modo tale da poterti dare un quadro completo per fare una completa e corretta analisi di bilancio.

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